Sardegna e pac 2028/2034 a che punto siamo?
La commissione europea ha individuato gli obiettivi strategici della nuova pac, che le regioni devono prendere in considerazione nella loro programmazione. Devono (o dovrebbero) coinvolgere tutte le parti interessate, come le associazioni come la nostra e non solo le più grandi (vedi risultati della programmazione precedente) che son quelle più vicine al tessuto più in sofferenza e che dovrebbero essere più riguardate.
Auspico un coinvolgimento attivo e una stretta collaborazione tra istituzioni, regione, sindacati al fine di garantire per una volta che tutte le risorse disponibili vengano spese e utilizzate nel modo più opportuno e consono e con uno snellimento burocratico al solo fine di avvantaggiare le aziende agricole, al collasso dalla precedente fallimentare programmazione.
La regione Sardegna ha delle specifiche esigenze che, a mio avviso potranno essere garantite solo se per una volta tutti "parliamo la stessa lingua " senza screzi e divisioni ma con il solo intento di far rinascere l'agricoltura in Sardegna.
Serve una nuova pac di inclusione e coesione dove al centro ci sia l agricoltore vero,quello che vive veramente dalla campagna, quello che è stato negli ultimi anni messo in difficoltà dalla mannaia della burocrazia da un organismo regionale zoppo,e da finanziamenti a pioggia che forse diciamocela tutta,hanno avvantaggiato più le aziende grandi che i veri piccoli agricoltori,quelli che lavorano nelle aree più svantaggiate (vedi dramma plt)e che sono i veri tutori del paesaggio rurale italiano.
I soldi nella nuova pac 2028/34 ci sono, lo ha garantito la stessa presidente della commissione europea Ursula Von De Leyen.
Il bilancio pac rappresenta oltre il 30% del budget europeo e seppur ancora stiamo battagliando con l'attuale pac che vede difficoltà in ogni cosa facendo slittare anche quest'anno i pagamenti al limite del consentito, è anche vero (ed ecco il motivo della mia preoccupazione) che a Bruxelles son già partiti i lavori per la prossima politica agricola comune.
Esiste un gruppo di dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura in Europa la quale a settembre ha proposto una riforma profonda di tale pac attraverso modifiche dei meccanismi di sostegno al reddito, oggi basati sulla superficie delle aziende agricole attraverso dei titoli che,guardacaso non avvantaggiano certo zone svantaggiate come la Sardegna (vedi titoli di Lombardia Veneto Emilia).
Non è certo una novità per noi del centro Studi Agricoli. C'è lo ha ricordato più volte il 17 dicembre scorso il professor frascarelli Angelo dell'università degli studi di Perugia, nonché già a capo di Ismea e forse a mio parere il non plus ultra italiano sulle leggi e regolamenti dell'agricoltura, è certo che la prossima pac non sarà più basata sulla distribuzione dei fondi sui titoli ma si andrà verso altre forme con pagamenti in base alla SAU .
Questo per la Sardegna sarebbe un vantaggio visto i soprusi fin ora vissuti ma,mi chiedo: cosa sta facendo la regione Sardegna? Cosa sta facendo l'assessore all agricoltura? Cosa stanno facendo le organizzazioni sindacali agricole?
Già dal 17 dicembre giorno del nostro convegno annuale regionale CSA frascarelli lanciò l'allarme:le altre regioni si stanno già confrontando con gli organi preposti,e noi?davvero crediamo che quelle regioni del nord accettino vedersi dimezzare i premi a scapito nostro?
Ma spetta a noi difendere i nostri agricoltori, per cui mi ri-chiedo: per una volta vogliamo essere tutti uniti e rivendicare una nuova buona pac e aiutare questo comparto che pian piano soccombe nel silenzio di tutti?
