Frutticoltura e innovazione: viaggio studio in Spagna per il vicepresidente CSA Stefano Ruggiu

Il vicepresidente di CSA, Stefano Ruggiu, ha partecipato dal 12 al 15 maggio a un viaggio studio in Spagna organizzato dall’Agenzia Laore Sardegna. L’iniziativa aveva l’obiettivo di conoscere da vicino le eccellenze europee nel comparto frutticolo e promuovere buone pratiche da trasferire al contesto sardo.

Il tour ha previsto diverse tappe significative. Tra queste, la visita all’IRTA, il principale centro di ricerca della Catalogna, considerato un punto di riferimento per tutta la Spagna in ambito agricolo e frutticolo — una sorta di CNR del settore. Grande attenzione è stata riservata anche al vivaio Viversa, che custodisce piante madri di nuove varietà frutticole, con focus su genetica, sostenibilità ambientale, risparmio idrico e uso consapevole dei fitofarmaci.

Una tappa di rilievo è stata quella presso la cooperativa AFRUCAT, l’associazione frutticola della Catalogna, che da sola rappresenta:

• il 45% della produzione spagnola di pere,

• il 52% delle pomacee,

• il 35% degli ortaggi.

Con 100.000 coltivatori soci, 45.000 ettari coltivati e oltre 1.000 milioni di frutti prodotti ogni anno, AFRUCAT è un modello di cooperazione agricola all’avanguardia.

Il progetto di Laore punta a rafforzare le competenze degli operatori agricoli sardi, favorendo la conoscenza di modelli cooperativi di successo e delle più recenti innovazioni tecnologiche. In quest’ottica, ha suscitato particolare interesse la visita ai frutteti di mele e pere dotati di impianti agrivoltaici, una tecnologia spesso criticata in Sardegna, ma che in realtà offre numerosi vantaggi.

Questi impianti creano una leggera ombra benefica per le colture, migliorano la protezione dagli eventi atmosferici grazie all’installazione di reti di copertura e consentono di integrare l’irrigazione con l’energia elettrica prodotta in loco. Inoltre, rappresentano una fonte di reddito aggiuntiva per gli agricoltori.

L’esperienza ha messo in evidenza come l’adozione di queste soluzioni possa rappresentare una concreta opportunità di sviluppo per l’agricoltura sarda. Si auspica quindi un ripensamento da parte della Regione Sardegna sull’uso delle tecnologie agrivoltaiche, per evitare che l’isola resti indietro rispetto al resto d’Europa in un settore strategico per il proprio futuro.

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